Arrivandoci dal passo Ghimbegna, Bajardo appare in tutta la sua grazia montana, allungato sul crinale, panoramico col sole verso le Alpi Liguri ed il mare della Costa Azzurra, fantasma magico quando lo scirocco porta quassù l'umidità del mare.
Dalla sommità di un rilievo roccioso a 910 metri di altitudine, il paese sta recuperando il suo nucleo più antico distrutto dal feroce terremoto del 23 febbraio 1887; qui gatti sfuggenti come fantasmi si aggirano tra le vecchie pietre delle case e della chiesa di San Nicolò che ha il cielo come tetto e l'erba come pavimento.
Il palazzo comunale ospita una piccola Pinacoteca civica. Nel giorno di Pentecoste si celebra la festa della Barca, in ricordo di una triste vicenda amorosa dei tempi delle guerre tra Genova e Pisa; si taglia un pino alto, lo si innalza in piazza e si danza intorno una ballata ricca di influssi provenzali.
Dal passo Ghimbegna la strada che prosegue nel fitto bosco verso nord permette di raggiungere il monte Ceppo dai cui prati sommitali a 1627 metri si gode un panorama semplicemente grandioso su tutta la Liguria, Genova ed il mar Ligure.